In guerra contro il tempo

Luca: un papà in lotta contro il tempo
Ogni mattina lo stesso inizio: la guerra per vestirsi, fare colazione e prepararsi per uscire.
Le invento tutte per rendere il clima più sereno possibile ma è una dura lotta.
Il centro è il litigio continuo su tutto che è causa dei rallentamenti più disparati e soprattutto occasione di malumori, rifiuti e opposizioni.
Il mio problema è l’orario di lavoro e l’eventualità di arrivare in ritardo quindi la tecnica è sempre la stessa “prima con le buone e poi con le cattive”. Prima gentilezze e cortesie e in estrema ratio urla e minacce.
Con il tempo mi sono accorto che le giornate che partivano così erano segnate da un sottofondo indelebile che anche io portavo fino a sera. Pensavo “Chissà cosa significa per i bambini partire così?”.
Era profondamente ingiusto per me e per i miei figli cominciare la giornata con quella fatica e non potevo cavarmela con le solite scuse: lamentele su di loro o severe autocritiche su me stesso.
Innanzitutto ho guardato da vicino le mie preoccupazioni su un possibile ritardo…che a ben vedere non ho mai fatto!
Poi con mia moglie ci siamo accorti che ci sono delle condizioni che attirano il litigio tra loro e con noi. Si trattava di immaginare dei cambiamenti e provare a metterli in pratica.
Qualche attenzione in più:
- sulla confusione in casa (con particolare riferimento all’accesso ai giochi nei differenti spazi di vita);
- sui dialoghi che portavano a confronti tra di loro o a frustrazioni in relazione a loro richieste;
- ma soprattutto l’aumento del tempo dedicato a noi e alla nostra preparazione prima della sveglia dei figli. Sì, perché le due cose assieme sono occasione di tensione.
Devo dire che le cose sono molto migliorate. Certo, rimangono i “giorni no” che spesso chiamano in causa periodi di maggior fatica per tutti o per ciascuno ma la guerra è finita o meglio quando ricompaiono quei toni e quei litigi significa che c’è qualcosa che non torna e bisogna fermarsi ancora.
Insomma è la vecchia storia del manuale di istruzioni che i genitori non hanno ma che forse devono proprio fare la fatica di scrivere.
Un manuale di istruzioni personale, in costante aggiornamento, che tenga conto di chi sei tu e di chi sono loro.